INDICE
Premessa alla 4^ edizione
Un capitolo di storia della pastorizia
La natura e le origini dei Gerghi di Marco Bassi
Parte prima: Precedenti pubblicazioni sul Gai
Parte seconda: Il frasario Gaì – Premessa
Parte terza: Lessico tematico Gaì – Italiano
Parte quarta: Dizionario Gai-Italiano / Italiano-Gai
Il Tarom o Gain del Dr. Cesare Battisti
Parte quinta: Etimologia della slacadùra di tacolér
Parte sesta: Racconti in Gaì di Emilio Gamba
Parte settima; Lettere in Gaì
Parte ottava: Immagini pastorali
Gruppo Resistere: Immagini dal calendario di Saviore
Bibliografia specifica
Antologia Gaì delle Valli Bergamasche e della Valle Camonica
La creatività linguistica dei pastori ha fatto si che il Gaì non fosse mai un linguaggio statico, ma continuamente mutevole.
I pastori generalmente parlavano poco, solo l’indispensabile per farsi capire tra di loro e comunicavano poco col mondo esterno, tuttavia quando s’accorgevano che alcune parole erano divenute troppo comuni le sostituivano, a volte persino si radunavano per mutare di comune accordo il loro gergo.
Molte le funzioni di questa parlata, linguaggio di protezione, di difesa e offesa nei confronti degli agricoltori, guardie campestri e altre categorie di mestieranti. Ma pure un distintivo sociale, un modo per distinguersi, una sorta di orgoglio d’appartenenza al gruppo, alla categoria.
Si sa che i pastori erano e si consideravano persone indipendenti, autosufficienti, poste al di fuori ma anche al di sopra delle altre categorie sociali.
Infine un codice comunicativo tra pastori di diverse aree pastorali, compreso su tutto l’arco alpino e pure nelle alpi svizzere, nella bassa Savoia, nel sud-tirol, una sorta di esperanto dei pastori.
Dizionario, frasario, racconti in Gaì e repertorio di immagini pastorali.
€ 20,00
1 disponibili
Informazioni aggiuntive
Peso | 650 g |
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Dimensioni | 23 × 16 cm |
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Editore | |
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Pagine | 319 |
Illustrazioni | |
Legatura |
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