Informazioni aggiuntive
Peso | 550 g |
---|---|
Dimensioni | 22 × 15 cm |
Autore | |
Editore | |
Anno | |
ISBN | 9788804722564 |
Pagine | 340 |
Legatura |
Questa è la storia di Simone Pianetti, uomo tranquillo, padre di otto figli, onesto lavoratore, che un giorno imbracciò il fucile e uccise cinque uomini e due donne. Di lui raccontano che nessun camoscio potesse sfuggire al suo grilletto, e che i suoi occhi grigi fossero scintille capaci d’ogni sortilegio. Raccontano che fosse un visionario, uno spirito dei tempi di là da venire; ma anche che fosse cocciuto, che per un niente si incendiasse. Spinti dall’invidia, raccontano che la sua famiglia avesse stretto un patto con il diavolo per garantirsi il successo negli affari; spinti dal romanticismo, che emigrò in America, e che a Pittsburgh lasciò una ragazza dai capelli rossi e con lei la possibilità di un altro futuro.
Di Simone Pianetti raccontano molte cose, ma una è certa: la mattina del 13 luglio 1914, dopo aver dato un bacio alla figlia più piccola, prese il fucile da caccia e ammazzò a sangue freddo sette persone, tra cui il medico, il giudice e il parroco del paese, responsabili di una congiura che aveva portato al fallimento della sua locanda e di un mulino che aveva preso in gestione.
Dopo gli omicidi, venne il tempo della leggenda: in trecento, tra soldati e carabinieri, cercarono Pianetti tra i monti; nessuno sa quanti lo aiutarono a nascondersi. Per la legge italiana, Simone Pianetti è ancora oggi un ricercato; nell’immaginario collettivo, è diventato una sorta di storia del terrore per i potenti. “Ci vorrebbe il Pianetti” dicono nel Bergamasco quando c’è un torto che non si ha la forza di riparare. Mescolando cronaca, dicerie e invenzione, la voce anarchica di Mauro Garofalo compone una biografia romanzata classica e sperimentale insieme.
€ 19,50
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Peso | 550 g |
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Dimensioni | 22 × 15 cm |
Autore | |
Editore | |
Anno | |
ISBN | 9788804722564 |
Pagine | 340 |
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