Carona : gli anni della rivolta

La tormentata vicenda di due chiese e una comunità.
Il 12 giugno 1921, alla presenza del Vescovo di Bergamo Mons. Luigi Maria Marelli, fu consacrata la nuova chiesa parrocchiale di Carona, antico borgo alpestre situato lungo il fiume Brembo tra le montagne dell’alta Valle Brembana, in provincia di Bergamo.
Sono trascorsi ormai cento anni da quell’avvenimento; un evento che si può dire comune considerando le tante chiese sorte in valle nel corso dei secoli. Se non che all’origine di quella chiese vi è una storia travagliata.
Un paese diviso in due, al di là di evidenti lotte fra partiti, decine di carabinieri a sedare sommosse e a proteggere sacerdoti minacciati di morte, battesimi e funerali celebrati “in proprio” da una parte dei parrocchiani, senza la presenza di alcun prete.
Questo quanto accadde a Carona.
Una discordia che si è protratta per diversi anni, dai primi del Novecento fino ai giorni della consacrazione, e che ha visto come principali protagoniste le due contrade di Fiumenero e di Porta: la prima dove sorge tuttora l’antica chiesa quattrocentesca, e che i locali frazionisti avrebbero voluto mantenere e restaurare; la seconda, dove con immani sforzi e sacrifici si è potuta erigere l’opera così grandiosa, quale si ammira oggi.