Sommario
1 – Introdursi
2 – Perdersi e ritrovarsi a Crespi d’Adda
3 – La fabbrica estinta e l’archeologia del lavoro
4 – Per una visita consapevole del villaggio operaio
5 – Simbolismo iconografico della metafora architettonica
6 – Prospettive e (de)gradazioni
7 – Dardi bibliografici
Crespi d’Adda
La città del lavoro proficuo, dell’utopia sociale e della metafora architettonica
Questo è un viaggio dentro una aspirazione industriale e alle origini di una utopia, in fondo ad una storia di macchine e di formiche, di ostinazione e di illusioni, di presunzione e di fatiche disumane.
È il resoconto della testarda volontà di un uomo ricco, autoritario, ostinato a portare avanti i suoi sogni e di suo figlio che cercherà di realizzarli compiutamente.
È la vicenda del luogo che doveva diventare, all’inizio di questa storia, nel 1876, un modello ideale ma che si è trasformato in una miraggio irraggiungibile, nel segno evidente di una decadenza prematura e ineluttabile.
È l’appassionante cronaca dell’ascesa di un sogno e del declino di una ambizione.
È la storia di Crespi d’Adda come nessuno ve l’ha mai raccontata.
€ 16,00
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Informazioni aggiuntive
Peso | 300 g |
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Dimensioni | 22 × 14 cm |
Autore | |
Editore | |
Anno | |
ISBN | 9788862083331 |
Pagine | 188 |
Legatura |
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