Il segreto dei Doneda

Nella lingua di terra che si insinua tra l’Adda e il Brembo, l’Isola bergamasca, si sviluppa l’avventura umana di una famiglia contadina che si fa impresa, i Doneda di Brembate.
Lungo le sponde del Brembo, Eligio Doneda nella seconda metà degli anni Trenta, inizia un’attività di cava, fornendo i muratori della zona di materiale inerte, aiutato dai primi due figli maschi. Nell’immediato dopoguerra, seguendo il formidabile sviluppo industriale, edilizio e stradale che investe tutta l’Italia, il lavoro dei Doneda si espande rapidamente. L’azienda sembra avviata alla prosperità, quando la morte per un banale incidente del pater familias, getta nello sconforto i nove figli la vedova.
è duro riprendere. Ma con la guida di Giulietta, la madre, e di un leader maturato precocemente, Mario, la famiglia riesce a continuare l’attività ampliandola e sviluppando l’impresa da artigianale a vera e propria azienda. Ma anche stavolta il destino ostile è in agguato: Mario muore a poco più di trent’anni, annegando nel laghetto della cava.
I giovani Doneda, messi così duramente alla prova, riescono tuttavia a conservare una fortissima coesione familiare, grazie alla quale lo sviluppo aziendale può proseguire senza intoppi.
Qualcuno segue l’ascesa dei Doneda e decide di approfittarne: nel 1979, il maggiore, Cechi, viene sequestrato.
Di fronte alla prova forse più dura, i fratelli conservano sangue freddo e unità: Cechi viene liberato dopo 33 giorni di prigionia.
Nella terribile vicenda del rapimento, l’ultimo dei fratelli, Emilio, emerge come riferimento familiare e guida strategica dell’azienda. Sul finire degli anni Ottanta, con la morte di Angelo e della madre Giuliana, la storia dei Doneda si avvia al cambio generazionale.
La saga familiare, così intensa e drammatica nelle vicende di Eligio, Mario e Cechi, si sviluppa trovando nuovi protagonisti nei nipoti e pronipoti.
La famiglia Doneda si avvia così al nuovo millennio forte del suo segreto: la formidabile unità e solidarietà fra tutti i suoi componenti.