“…Piandisole è un comunello di mezza montagna della pittoresca Valle Brembana, tanto piccolo che non si saprebbe dargli neppure il nome di paese. Le poche case sono, per di più, disseminate qua e là, come cadute a
caso dalla mano distratta del Creatore, il giorno che non sapeva più che paesi piantare su questa nostra aiuola terrestre.
Isolate o a crocchi, sulle sponde del fiume o sopra un ripiano dai fianchi più o meno ripidi e frastagliati del monte o a cavallo d’uno sperone, tra due vallette, in groppa ad un poggio o appiccicate alle radici del cocuzzolo terminale del monte, non ce ne sono cinque che stiano assieme.
Ma il siterello è ridente come pochi altri. Sole tutto il giorno, in tutte le stagioni: acque limpide e canterine in ogni valloncello; verde di prati e di boschi alternantisi gradevolmente a campicelli orlati di filari di vite, disseminati di gelsi e di alberi da frutto.
Un paese siffatto non ha osterie; e quelli che, sentendo la sete più degli altri, rifuggono dall’acqua del luogo, quantunque ottima, se vogliono bagnarsi il becco con un bicchiere che non sia del vinello della loro uva americana , qualche domenica o il giorno del mercato di Borgopiano (paesotto capoluogo di mandamento, a quattro chilometri, sulla strada carrozzabile per Bergamo, la quale s’accompagna al corso del Brembo), scendono alla frazione che trovasi sulla stessa carrozzabile, da dove riportano a casa ubbriacature tanto più facili… “
La scuola di Piandisole
PREFAZIONE
Che dire d’uno scrittore che, per un preteso romanzo, non avesse a disposizione il relativo protagonista più o meno interessante, se non ciò che si direbbe d’un ingegnere che, nel progetto d’una casa d’abitazione, di menticasse le scale? Ebbene qui si cercherebbe invano un vero protagonista in carne e ossa sul quale accentrare le vicende di questa narrazione, la quale si presenta quindi come una novità forse degna di considerazione, ma tale da non sapersi come definire. Fu stesa currenti calamo, su ricordi personali, immaginando che, come in un gioco da bambini, fossero le stesse pareti della vecchia scoletta di Piandisole (paese immaginario della Valle Brembana) a suggerire gli avvenimenti di cui esse furono testimoni. In tal modo, il luogo di questi avvenimenti fa da palcoscenico e da protagonista della rappresentazione.
Chi legge finga di stare al gioco, dimenticando le regole prammatiche del romanzo.
Insieme con lo scopo rievocativo del passato, si è avuto quello di risvegliare un certo interesse alle scuole e alle maestre rurali, oltremodo degne di considerazione da parte del Governo e del popolo italiani.
L’AUTORE
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Peso | 250 g |
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Dimensioni | 18 × 12 cm |
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Pagine | 180 |
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