Don Luigi Ghilardini
Cappellano Militare della Divisione Fanteria da montagna Acqui
Nato il 22 maggio 1911 a Gazzaniga (Bergamo)
Dal 1940 alla fine del 1946 fu nominato cappellano militare della Divisione Acqui e svolse un coraggioso e consolante ministero tra i nostri soldati lontano dalla Patria. Di spiccata personalità e sensibilità, ha sempre riflesso su di sé le ansie e le speranze dei più bisognosi, condividendone gioie e dolori. La carità e l”amore lo guidarono nei momenti più cruenti, prestando l’assistenza ai feriti ed il sostegno morale dei suoi ragazzi. Per la sua opera ed il suo coraggio fu decorato al valor militare.
Ritornato alla vita conventuale, fu eletto Priore del Convento di Genova, dove si dedicò con zelo al paziente lavoro di corrispondenza con le famiglie dei suoi soldati, caduti o dispersi.
Dal 1950 al 1955 fece parte della Commissione nominata dallo Stato Maggiore della Difesa, con l’incarico di riportare in Italia i resti mortali dei nostri soldati caduti a Cefalonia – Corfù e altre isole loniche.
Il triste e prezioso carico fu portato in Patria e tumulato nell’Ossario dei Caduti d’Oltremare di Bari. Al suo ritorno i Padri Capitolari della Provincia Agostiniana Ligure-Lombarda lo elessero Padre Provinciale; questo nuovo impegno non ostacolò la sua missione di commemorare e ricordare i “suoi soldati martiri” in molte città d’Italia, dove venivano edificati i Monumenti dedicati ai Caduti della Divisione “Acqui”.
Padre Ghilardini rappresentò un fondamentale riferimento per le famiglie dei Caduti, grazie alla sua costante ed affettuosa presenza. Per mantenere vivo il ricordo della gloriosa Divisione Acqui, fondò nel 1945 l’Associazione Nazionale Reduci Superstiti e Famiglie Caduti Divisione “Acqui”, che ancora oggi prosegue la sua missione nel ricordo dei Caduti.
Sull’arma si cade ma non si cede .
I martiri di Cefalonia e Corfu’ – Settembre 1943
Memoriale di guerra di Don Luigi Ghilardini, cappellano militare al seguito della Divisione Acqui.
“ …Il ripresentare queste pagine grondanti lacrime e sangue, il riferire gli illustri fatti dove spesso la ferocia supera ogni mostruosa fantasia, vuol essere, ancora oggi, più che la dimostrazione di tanto orrore, soprattutto un tributo di ammirazione e di amore verso coloro che morirono in nome dell’onore e della Patria, consapevoli di tener fede alle leggi di questi supremi ideali di uomini che, in determinate circostanze, possono essere leggi di morte. Tra i diversi motivi che mi hanno indotto a narrare le gesta di quei Presidi militari italiani, oltre che toglierle dall’oblio e dal silenzio, questa è certamente la ragione preminente e lo straziante racconto darà la misura della loro magnanimità che il tempo illumina di sempre maggior gloria, e non solamente per confronti!
Non si dimentichi in quale disastrose circostanze per la nostra Patria e per il nostro Esercito si svolse quell’episodio e si ricordino le tristissime condizioni di quell’anno cruciale e di quell’armistizio. Non c’era più gloria per nessuno nella nostra Italia, ma rimaneva un onore militare e di Patria da salvaguardare a qualunque prezzo: ed essi lo fecero, e nel modo che questo libro narra….”
Luigi Ghilardini
€ 15,00
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Informazioni aggiuntive
Peso | 850 g |
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Dimensioni | 24 × 17 × 3 cm |
Autore | |
Editore | |
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ISBN | 9788864170213 |
Pagine | 382 |
Illustrazioni | |
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