Indice Introduzione PARTE I La Resistenza in Bassa Val Brembana Gli inizi della Resistenza in bassa Val Brembana 1. L’autodifesa di soandati e renitenti alla leva 2. La raccolta delle armi 3. Gli ex prigionieri alleati 4. L’inserimento nel contesto La prima reazione fascista I. Il rastrellamentodell’8-11 ottobre e l “unione delle armi ” 2. Operazioni di polizia La nascita della Brigata “Valbrembo” I. La ricerca di un comando militare “apolitico” 2. La strategia del comando Fiamme Verdi 3. Difficolta’ oggettive in Val Taleggio Gruppi, organizzazione e prime azioni della Brigata “Valbrembo” 1. Gruppi e organizzazione della formazione 2. Le prime azioni 3. L’attivita’ informativa L’azione di Villa Masnada 1. Le fonti relative all’azione di Villa Masnada 2. Villa Masnada, 26 settembre 1944 3. 27 Settembre 1944 La dissoluzione della Brigata “Valbrembo” 1. Divisione dei comandi 2. Repressione militare e polizziesca 3. Accordo con Langer | PARTE II La diserzione dei “mongoli ” e la strage di Monte di Nese 1. La presenza “russa” in provincia di Bergamo nelle ultime settimane di guerra 1. La presenza “russa”: geografia e vicende 2. L’organizzazione della diserzione 1. I comandi e il problema dei “russi” 2. L’organizzazione della diserzione 3. La diserzione e la strage di Monte di Nese 1. La fuga 2. La reazione nazifascista e la battaglia di Monte di Nese 3. L’esito dello scontro e la strage di Monte di Nese 4. Zogno 4. La fine Svolgimento delle sigle indice delle tabelle e delle carte indice dei nomi di persona |
La diserzione
I “mongoli” nella Resistenza bergamasca e la strage di Monte di Nese.
La sera del 12 aprile 1945 centinaia di soldati, originari di diverse nazioni dell”Unione Sovietica e inquadrati nelle forze armate tedesche, giunsero a Monte di Nese: avevano trasgredito l’ordine del comando tedesco di dirigersi verso il fronte e deciso la diserzione, con la collaborazione e la guida di un gruppo di partigiani della Resistenza locale.
Erano solo una parte, tra le migliaia allora presenti nella provincia bergamasca, di mongoli, come erano chiamati dalla popolazione locale colpita dai tratti asiatici di alcuni di essi.
Stanchi, affamati, privi di precisi ordini da parte dei pochi ufficiali che li conducevano, si abbandonarono al sonno, senza avere approntato un efliciente servizio di guardia. All’alba, furono investiti dall’attacco di forze fasciste e di altri stranieri, probabilmente asiatici, agli ordini dei tedeschi.
Combatterono per la vita, ma la sorpresa e la disorganizzazione della difesa produssero per i disertori un esito disastroso: più di un centinaio morirono, circa quaranta direttamente
nella lotta, più di settanta fucilati a freddo dopo la battaglia.
I cadaveri, spogliati degli effetti personali e di ogni possibilità di riconoscimento, furono abbandonati e successivamente sepolti in fosse comuni dagli abitanti del luogo.
Un numero imprecisato – comunque consistente si diede alla fuga, principalmente
verso la Val Serina, dove entrò in contatto, teso e non sempre pacifico, coi partigiani della “24 maggio” e della “I maggio”.
€ 14,00
1 disponibili
Informazioni aggiuntive
Peso | 300 g |
---|---|
Dimensioni | 21 × 15 cm |
Autore | |
Editore | |
Anno | |
ISBN | 9788896119013 |
Pagine | 154 |
Legatura |
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.