“……Primo pomeriggio di sabato 18 luglio 1987. E una giornata piovosa, come del resto tante di quell’estate che non ne voleva sapere di far giudizio. A Piazza, a San Giovanni, a Zogno la pioggia cade fitta, fastidiosa; il traffico è quello intenso dei fine settimana estivi ma in strada c’é poca gente e l’atmosfera é piuttosto sonnolenta. Per chi non é in vacanza, é un tedioso sabato casalingo, alla ricerca di qualcosa da aggiustare o mettere in ordine, o di un programma televisivo non troppo imbecille. Qualcuno si affaccia alla finestra che da sul fiume e comincia a notare qualcosa di strano. Si, d’accordo. Che il Brembo sia in piena é cosa ovvia. Ma non é normale che il livello dell’acqua salga in maniera cosi rapida, di minuto in minuto. Molti, incuriositi, scendono a vedere cosa succede e sui ponti si formano piccoli capannelli. L’acqua continua a salire a vista d’occhio e turbina in maniera sempre più rapida e spettacolare. La corrente si infrange rumorosamente contro le arcate dei ponti dove rimangono impigliati rami, tronchi d’albero, detriti di ogni genere. Arrivano i vigili che invitano la folla sempre pù numerosa ad allontanarsi. A San Giovanni e a San Pellegrino i ponti vengono transennati e chiusi alla circolazione. Cominciano a diffondersi le voci più strampalate. Quella che riscuote maggior credito e passa di bocca in bocca é che sia crollata qualche diga in aita Valle. Qualcuno dice di aver provato a telefonare a qualche parente d’oltre Goggia ma di aver trovato la linea interrotta……..”
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