INDICE
Arrivo dello strangolatore nel Bagno Penale di Santo Stefano
Vincenzo Verzeni e Cesare Lombroso: un incontro fatale
I crimini
Dubbi e incongruenze dell’omicidio di Giovanna Motta
I delitti rituali
I dubbi di Lombroso
L’ossessione per il male nell’Italia post unitaria
Cesare Lombroso, Luigi Capuana e il Vampiro: la cultura del tempo influì sulla definizione criminale di Vincenzo Verzeni?
La rivalutazione di Cesare Lombroso
Interrogazione al Senato
Bibliografia minima di riferimento
Vincenzo Verzeni il serial killer della bergamasca
Vincenzo Verzeni nato l’11 aprile 1849 in una famiglia di contadini a Bottanuco, un piccolo paesino provincia di Bergamo, situato sulla riva sinistra del fiume Adda, fu ribattezzato dalla stampa dell’epoca «il Vampiro di Bergamo». Pur essendo accusato di sue soli omicidi, è rimasto impresso nell’immaginario collettivo italiano come il primo serial killer dell’Italia unita.
E’ l’unico caso di cui esiste una seria e dettagliata documentazione, grazie agli studi condotti dall’antropologo e criminologo Cesare Lombroso. Il famoso scienziato veronese, infatti, fu perito della difesa nel processo a suo carico.
Il primo omicidio, di Verzeni risale all’8 dicembre 1870. La quattordicenne Giovanna Motta fu ritrovata morta e il suo cadavere orrendamente mutilato: le interiora e gli organi genitali asportati come anche un polpaccio. Il secondo omicidio avvenne nel 1872, Elisabetta Pagnoncelli fu trovata morta in un campo, mutilata come la precedente vittima. L’arresto del Vampiro di Bergamo avverrà nel 1873. Cesare Lombroso, lo definirà «un sadico sessuale, vampiro, divoratore di carne umana».
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ISBN | 9791280764720 |
Pagine | 169 |
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