Informazioni aggiuntive
Peso | 1500 g |
---|---|
Dimensioni | 24 × 27 cm |
Autore | |
Editore | |
Anno | |
ISBN | 9788895549026 |
Pagine | 183 |
Illustrazioni | |
Legatura | |
Condizioni |
L’emigrazione bergamasca ha toccato mondi diversi, vicini e lontani.
Ogni valle, ogni paese ha scritto la propria storia grazie al sacrificio e al lavoro della sua gente costretta a restare per anni lontano dai propri affetti. Una delle tante rotte della speranza ha condotto molti bergamaschi fino in India, terra povera ma ricca di opportunità e guadagni per chi in Italia, a inizio ‘900,
stava patendo la fame. Il fenomeno interessò più di 500 persone, provenienti dalla Val Cavallina, ai tempi conosciuta con il nome di “Valle delle vedove bianche”.
Gli emigranti che arrivarono fino a Bengaluru, Mysore, Kolar e Musaboni, eranoreclutati direttamente dalle società inglesi che gestivano le miniere indiane. I pionieri provenivano dalle miniere di Macugnaga
o dalla Val del Riso; a loro seguirono compaesani, parenti e amici che impararono il mestiere direttamente sul campo. Di quel passato fatto di fatica ma soprattutto di sentimenti e ricordi, la Valle conserva ancora numerose tracce: ci sono decine di vecchie foto, un po’ sbiadite dal tempo, qualche cimelio custodito con cura nei cassetti e in soffitta ma soprattutto ci sono le memorie di
chi è partito con una valigia piena di sogni e si è trovato ad affrontare una grande prova di vita.
Antiquaria
€ 20,00
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Peso | 1500 g |
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Dimensioni | 24 × 27 cm |
Autore | |
Editore | |
Anno | |
ISBN | 9788895549026 |
Pagine | 183 |
Illustrazioni | |
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