INDICE
Per cominciare dal 1454: la lettera bollata di papa Nicolò V
I LE ORIGINI
1 All’ombra di San Vincenzo
2 La nuova Santa Maria
3 Tra soggezione vescovile ed emersione del laicato cittadino
4 Chiesa e comune
II LA FABBRICA
1 La fabbrica “refectionis operis ecclesie Sancte Marie ”
2 Soprastanti, fabbricieri, “presidentes”
3 L’officiatura della chiesa
4 Spinte e controspinte: canonici, famiglie eminenti, fabbrica, Comune
IL COMPLESSO EPISCOPALE E IL ‘SISTEMA DI PIAZZE’ DEL CENTRO CITTADINO
AMMINISTRARE UNA CHIESA : I LIBRI DEI CONTI DELLA FABBRICA
BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE, INTERNI: LA COMMITTENZA SUARDI
III SANTA MARIA «SUB SPECIE VENETA»
1 Una basilica per i nuovi dominanti
Santa Maria Maggiore affidata alla MIA: frattura o continuità?
2 Lo scontro con il vescovo Barozzi e il privilegio del 1454
3 Nuovi contrasti intorno al battistero
4 La gestione del clero
Per saperne di più
Santa Maria Maggiore un profilo storico
Dal 1454 la chiesa di Santa Maria Maggiore appartiene alla MIA, per volontà del papa Nicolò V e, prima, del Comune di Bergamo.
La MIA così diveniva la titolare sia della chiesa sia della “fabbrica”, l’ente preposto alla cura materiale dell’edificio. Un fatto che non ha uguali nella storia italiana. Esso dimostra il legame tra la città di Bergamo e la MIA, chiamata a gestire quella che fu definita la Cappella della Città. Ma pone anche alcune domande impegnative. Come e perché si giunse a quell’atto? Come avvenne che il Papa desse ragione al Comune e alla MIA contro le rivendicazioni vescovili? E infine: che cosa era stata la chiesa di Santa Maria Maggiore, quale la sua origine, quale la sua storia prima del 1454? Domande alle quali si vorrebbe qui dare risposta, attraverso lo studio di una documentazione in gran parte inedita. Si ripercorre così la vicenda istituzionale di una chiesa più unica che rara.
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Informazioni aggiuntive
Peso | 250 g |
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Dimensioni | 22 × 18 cm |
Editore | |
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N.° Collana | |
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Pagine | 75 |
Illustrazioni | |
Legatura |
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